Autorumox: cos'è e come funziona
Autorumox: altolà al rumore!
C'è troppo inquinamento! Ma non parliamo soltanto delle emissioni nocive di CO2, parliamo anche dell'inquinamento acustico, prodotto da marmitte e dai motori delle vetture.
Dall’autovelox all’Autorumox, allora, il passo sembra davvero breve. Ecco perché il nuovo supervisore del rumore, con la sua inedita tecnologia, sembra già essere pronto a prendere il suo giusto posto sulle strade francesi, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento acustico.
Ma di cosa si tratta?
Parliamo di un nuovo dispositivo di controllo simile all'autovelox ma capace di rivelare suoni e rumori oltre una certa soglia di limite e che varierà in base alle zone e ai comuni dove sarà posto.
Sotto il suo occhio vigile, anzi, sotto il suo orecchio attento ci finiranno, in modo particolare, le macchine ma anche altri trasgressori su moto, ciclomotori o altre fonti capaci di disturbare la città con il proprio frastuono urbano.
Quando esordirà?
I nuovi dispositivi entreranno in funzione nel 2023, con multe che partiranno da 135 euro per i trasgressori.
Come funziona?
Il dispositivo rileva la rumorosità dei veicoli in transito con appositi sensori, come un vero e proprio autovelox. Questi serviranno a tradurre il rumore in decibel. Se si supererà il valore consentito in quella determinata zona, allora, scatterà la multa. Auto sportive e motorini con marmitte modificate, botti e schiamazzi dei passanti, sono tutti avvisati. Anche i locali e i cantieri saranno posti sotto esame. Gli aerei? Certo, anche loro saranno monitorati.
Quando arriverà in Italia?
Per ora non c'è nulla di ufficiale ma è bene ricordare che anche nel Bel Paese esiste una normativa (Legge quadro n. 447 del 26 ottobre 1995) che prevede dei limiti ai decibel, in base alle diverse zone del territorio urbano.
Tuttavia, è difficile constatare effettivamente e in modo preciso quanti decibel sono prodotti. Che l’Autorumox possa essere realmente una soluzione importabile nel nostro paese?