FCA PSA: come si stanno preparando alla fusione
Lo scorso 18 dicembre è stata annunciata ufficialmente la fusione tra FCA e PSA, accordo che sancisce la nascita del quarto costruttore mondiale.
Lo scorso 18 dicembre è stata annunciata ufficialmente la fusione tra FCA e PSA, accordo che sancisce la nascita del quarto costruttore mondiale. Si tratta di un accordo che non si fermerà a causa della pandemia di Coronavirus, nonostante le difficoltà attuali del mercato automotive. L’unione tra FCA e PSA arriva dopo dieci lunghi anni passati alla ricerca di un partner ottimale per il gruppo italo-americano. John Elkann realizza così il sogno di Sergio Marchionne sempre alla ricerca di una possibile partnership dopo aver azzerato il debito dell’azienda riportando lo storico marchio italiano al livello degli altri grandi gruppi automobilistici. L'operazione sancirà la nascita del quarto costruttore al mondo con 8,7 milioni di auto vendute subito dietro GM, Volkswagen e e la triade Renault-Nissan-Mitsubishi. La fusione darà vita ad un grande gruppo con più di 400.000 dipendenti e un fatturato capace di superare i 200 miliardi di euro. L’accordo preliminare per la fusione tra i due grandi gruppi automotive è stato siglato lo scorso dicembre e prevede la suddivisione della cedola ordinaria ai propri azionisti. Si parla di una cifra intorno a 1.1 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti anche 5.5 miliardi di euro da suddividere tra gli investitori. Al momento FCA e PSA non hanno ancora comunicato se e come procederanno in merito, preferendo rimettere la decisione all’assemblea degli azionisti fissata per la fine del prossimo mese di giugno. La decisone è dovuta allo scoppio e alla diffusione della pandemia che ha bloccato la produzione e la vendita delle auto costringendo i costruttori di automobili a ricorrere agli accantonamenti per far fronte alle spese di ordinaria amministrazione e proseguire con gli investimenti in previsione del futuro. Il Governo francese e quello italiano hanno chiesto alle loro imprese di limitare la distribuzione dei dividendi in quanto tutte le risorse finanziarie devono essere impiegate per la ripresa delle attività produttive. Posticipare a fine giugno le assemblee degli azionisti di PSA, di FCA e di Cnh permetterà ai due grandi gruppi di prendere tempo per decidere se i dividendi ordinari dovranno essere annullati o rinviati.
Come si chiamerà FCA PSA?
Le ultime dichiarazioni di Carlos Tavares, attuale amministratore delegato di PSA e futuro amministratore delegato della nuova azienda svelano per la prima volta qualche retroscena su quello che sarà il nome del nuovo gruppo. Secondo l’amministratore delegato di PSA il nome non è ancora stato individuato e attualmente è in corso un brainstorming. Il nome dovrà identificare il nuovo cammino intrapreso dai due grandi gruppi, ma allo stato attuale si tratta di una questione “secondaria”, in quanto è più importante risolvere e dirimere tutte le questioni tecniche necessarie al completamento della fusione. Ma cosa vogliono dire FCA e PSA? FCA è la sigla di Fiat Chrysler Automobiles, società costituita a Torino il 12 ottobre 2014 e nata dalla fusione di Fiat e Chrysler. PSA è invece l’acronimo di Peugeot Société Anonyme. PSA inizia la sua storia nel 1974 con l'acquisto del 38,2% di Citroen da parte di Peugeot SA.
A quando il perfezionamento dell’operazione FCA PSA?
Il nuovo gruppo avrà sede in Olanda e sarà quotato alle borse di Parigi, Milano e New York. Il perfezionamento dell’operazione è previsto in 12-15 mesi e sarà soggetto alle classiche condizioni di closing, come le approvazioni degli azionisti delle due società nelle rispettive assemblee straordinarie, il rispetto dei requisiti antitrust ed altre adempienze normative. Il consiglio di amministrazione della nuova società sarà composto da 11 membri: cinque saranno nominati da FCA e cinque da PSA. Una volta perfezionata l’operazione, il consiglio includerà due membri in rappresentanza dei lavoratori di FCA e di PSA. Carlos Tavares sarà amministratore delegato e membro del Consiglio di Amministrazione con un mandato iniziale di cinque anni. La presidenza spetterà a John Elkann, attuale presidente di FCA. L'operazione sarà conclusa senza sacrificare gli stabilimenti dei due gruppi. Oltre due terzi dei volumi a regime sarà concentrato su due piattaforme, small e compact/mid-size che garantiranno volumi annuali di circa 3 milioni di veicoli. Si stima che la nuova società avrà vendite annuali pari a 8,7 milioni di veicoli, con ricavi di quasi 170 miliardi di euro, un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro e un margine operativo del 6,6%, dati calcolati sulla base dell’aggregazione dei risultati del 2018. Insieme, i due brand storici saranno in grado di coprire tutti i principali segmenti: da luxury al premium, dalle utilitarie fino ai SUV, ai truck e ai veicoli commerciali leggeri. Un gruppo capace di rafforzare la sua presenza in più continenti con il 46% dei ricavi generati in Europa e il 43% in Nord America, stime sempre basate sull’aggregazione dei dati 2018. Dati che dovranno essere riconfermati durante la ripresa economica post Coronavirus.