Rifinanziamento incentivi e detraibilità auto aziendali: ciò che l’Unrae s’aspetta dal Governo

Il presidente Michele Crisci, nel comunicato stampa relativo all’analisi del mercato dell’auto in Italia per il mese di giugno 2024, ribadisce due punti fondamentali su quali l’Unrae si sta battendo

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Redazione
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Neanche il tempo di realizzare fossero disponibili – dopo una lunga, lunghissima attesa – e gli incentivi statali per le auto elettriche sono terminati in men che non si dica. Appena 9 ore, tempo di certo non sufficiente per dar modo a tanti italiani di approfittare di un vantaggio che, oggettivamente, dà non solo una grande mano all’acquirente privato, ma velocizza il processo alla transizione energetica colmando il gap con il resto dell’Europa. E ora, con i fondi esauriti, lo share dell’8% delle elettriche sul totale dell’immatricolato del mese non può che essere un miraggio da luglio in poi. Almeno fino a un secondo intervento del Governo.

Rifinanziare presto

“Con l’apertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi il 3 giugno scorso – afferma il Presidente dell’Unrae, Michele Crisci – il mercato ha avuto una buona accelerazione. Purtroppo, essendo questi terminati in sole 9 ore, moltissimi acquirenti interessati non hanno potuto usufruirne. Lo stanziamento di poco più di 200 milioni del fondo per la fascia 0-20 g/km di CO2 si è dimostrato insufficiente per coprire tutte le richieste dei clienti, una situazione che si riflette oggi sulle acquisizioni di nuovi ordini, sostanzialmente in stallo. Pertanto, ci aspettiamo che i 240 milioni di fondi residui già stanziati per gli incentivi, possano prontamente essere resi disponibili dal Governo, al fine di favorire la transizione energetica e ridurre il perdurante gap con i mercati più evoluti”.

Strategia

Secondo il Presidente dell’Unrae “è urgente che il Governo indichi quanto prima quale direzione vuole percorrere per favorire il percorso di transizione, sia per il necessario e attuale rifinanziamento del fondo, sia sulla strategia da seguire nei prossimi 2-3 anni”. Inoltre, per accelerare la transizione energetica, come Unrae va ripetendo da tempo, assume una rilevanza fondamentale la revisione del trattamento fiscale delle auto aziendali, agendo sulla detraibilità dell’Iva e sulla deducibilità dei costi, da parametrare alle emissioni di CO2, oltre alla riduzione del periodo di ammortamento a 3 anni, percorso realizzabile attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale. “Unrae auspica – ribadisce il presidente Crisci – che vengano convocati al più presto i tavoli interministeriali dedicati alla fiscalità, al fine di rivedere il regime tributario delle vetture aziendali. Da tempo chiediamo che tale revisione venga inclusa quanto prima nei decreti attuativi della Delega Fiscale. Ciò è fondamentale per rilanciare la competitività delle imprese del settore automotive, nonché per valorizzare il contributo che le stesse, grazie al veloce ricambio dei veicoli aziendali, possono fornire per accelerare il rinnovo del parco circolante, contribuendo alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza stradale”.