Quale sarà il futuro dell’auto elettrica dopo il Coronavirus?
La pandemia di Coronavirus ha messo in ginocchio il mercato dell’automobile. Il boom delle elettriche si è arrestato, ma riuscirà a ripendersi? E se sì, tra quanto? Facciamo una rapida analisi, numeri alla mano


Negli ultimi anni, le Case automobilistiche si sono trovate di fronte a stringenti normative antinquinamento imposte dall’Unione Europea, che hanno spinto le attenzioni di produttori e consumatori sulle vetture elettriche ed elettrificate. Gran parte degli sforzi, a livello progettuale, costruttivo e commerciale, si è concentrata sulle auto a zero emissioni: vetture di nuova concezione che devono essere “capite” dalla popolazione e che soprattutto devono riuscire a soddisfare le esigenze di mobilità a cui siamo abituati e che, fino ad ora, solo un’auto con motore endotermico era in grado di fare. Il biennio passato è stato fondamentale: sono stati presentati tanti nuovi modelli EV dalle prestazioni brillanti e, per quanto riguarda il mercato italiano, sono state agevolate le condizioni di acquisto e i costi (non dimentichiamo che il prezzo di attacco di un’elettrica rispetto a una vettura tradizionale di pari segmento è ancora superiore).
Ma nel primo bimestre del 2020 la diffusione mondiale di Coronavirus ha messo in ginocchio non solo la sanità globale ma anche l’economia. Moltissimi Marchi di automobili hanno fermato o rallentato gli stabilimenti per contenere l’epidemia, oppure ancora, hanno reinventato alcuni reparti per la produzione di mascherine sanitarie o per la costruzione di respiratori. Che ne sarà quindi del mercato dell’auto dopo questa pesantissima crisi economica? Quale sarà il futuro dell’auto elettrica? Le Case avranno ancora così tante risorse da investire su questo segmento? E quale sarà la richiesta per le vetture elettrificate? Cerchiamo di rispondere ad ognuna di queste domande con chiarezza.