GPL e metano: vantaggi e svantaggi
Tanti i fattori da tenere in considerazione
Da non confondere con le ibride, le auto bi-fuel godono della possibilità di essere alimentate con differenti carburanti, tendenzialmente benzina e metano o benzina e GPL anche se recentemente sono state sviluppate soluzioni con motori diesel. Fino ad una ventina di anni fa era una soluzione “di ripiego”, utilizzata per ridurre i consumi di auto dai consumi molto elevati. Poi, anche per ragioni ambientali, GPL e metano sono diventati sempre più interessanti, con molte case che hanno introdotto modelli con impianti a gas di primo equipaggiamento montati in fabbrica. Una soluzione che permette di non perdere la garanzia, cosa che succede quando si monta un impianto aftermarket.
I distributori
La diffusione dei distributori di gas non è uniforme sul territorio nazionale, in alcune è più facile trovare il metano, in altre il GPL, in altre ancora latitano entrambi. Il metano, o gas naturale, viene generalmente trasportato tramite la rete di distribuzione: ogni distributore deve essere allacciato alla rete del gas. Fattore che insieme ad altre questioni burocratiche, nonché di sicurezza ne ha impedito la diffusione. Sono circa di 1300 i distributori di metano attivi in Italia, la metà dei quali collocati in sole cinque regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Piemonte.
La distribuzione del GPL sul territorio nazionale è più uniforme ed è più facile trovare un distributore. Sia per il metano che per il GPL non esistono ancora distributori self-service, anche se le norme lo consentiranno a breve. Il GPL, ovvero Gas di Petrolio Liquefatti, impiegato per molteplici usi, può essere invece trasportato su strada, su ferrovia e via mare, questo ne ha permesso una distribuzione maggiore. I numeri sono però ovviamente molto più bassi rispetto ai distributori di benzina e gasolio.
Le emissioni
Rispetto alla benzina le emissioni inquinanti del metano sono ridotte del 18% per la CO2, del 72% per gli NOx e del 75% per il monossido di carbonio, mentre le polveri sottili PM10 allo scarico sono pari a zero. Per il GPL non ci sono grossi vantaggi in termini di CO2 rispetto alla benzina, vengono però ridotte le emissioni di NOX del 53%, mentre PM10 e benzene sono a zero.
La convenienza
Un litro di GPL oggi costa circa la metà della benzina e poco meno della metà del gasolio, il costo metano, invece, è attorno all’euro al chilo dal momento si misura in chilogrammi e non in litri. Il prezzo di listino delle bi-fuel è sensibilmente più elevato rispetto all’equivalente modello a benzina, ma il maggior costo si recupera grazie al risparmio sui costi di gestione.
Come accennato, le bi-fuel sono messe in vendita direttamente con l’impianto installato dalla casa, oppure con l’installazione eseguita in un secondo momento. Un buon impianto può costare dai 1.000 ai 2.000 euro a seconda dell’auto. Da mettere in conto il costo di revisione e cambio bombole: quelle di gas naturale vanno cambiate ogni 5 anni, quelle del GPL ogni 10 anni. Una regola da tenere sempre in mente: se il costo dell’impianto supera il risparmio chilometrico, il gioco non vale la candela. Da segnalare svantaggi che sono in gran parte dovuti alle misure di sicurezza. I serbatoi sono pesanti e sono alloggiati nel bagagliaio: in questo modo rubano spazio.
Da prendere in considerazione al fine dei calcoli sulla convenienza anche le agevolazioni su bollo e accessi nelle ZTL di alcuni comuni italiani, ma non nell’area C di Milano.